Natale con i tuoi…
Quest’anno abbiamo festeggiato la Vigilia di Natale in un nuovo modo.
Per ragioni lavorative non possiamo programmare vacanze in questo periodo ma ad essere sinceri è una cosa che non rimpiangiamo affatto.
Da questo punto di vista siamo molto tradizionalisti e preferiamo trascorrere questi giorni di festa tra gli affetti di amici e parenti arrivando a festeggiare il Natale anche una decina di volte!!!
Natale è il momento più magico dell’anno.
Ah, che bello questo periodo che riesce a scaldare le gelide giornate di inverno a suon di abbracci e sorrisi.
Si respira nell’aria l’intenzione positiva delle persone e delle loro buone azioni. Una sincera voglia di stare insieme.
Ma torniamo a noi, vogliamo raccontarvi della nostra Vigilia di Natale.
Come vi abbiamo già anticipato quest’anno abbiamo deciso di passarla in modo diverso e forse certe cose non accadono per caso.
Quando abbiamo appreso di un Concerto di Natale in una Chiesa nella nostra città ci siamo detti “Perchè no!?!”, in fondo non abbiamo mai assistito ad un Concerto di Natale se non obbligatoriamente alla tv, tenuto come sottofondo durante i pranzi del 25.
Concerto di Natale alla Chiesa di S. Domenico ad Imola.
E così siamo andati a prendere posto alla Chiesa di S. Domenico di Imola, luogo che ha ospitato l’evento, per immergerci nello spirito natalizio tra un canto di Natale e l’altro.
In realtà l’Oratorio di San Giacomo, a cui dobbiamo un grandissimo ringraziamento per averci passato il copione, aveva preparato un vero e proprio spettacolo tra canti e la messa in scena di una bellissima storia di Natale.
Molto più di un concerto.
Racconti di Natale.
Nulla capita per caso, abbiamo assistito ad uno spettacolo stupendo ma soprattutto emozionante.
Non saremmo capaci di sintetizzarlo senza trasmettere le stesse emozioni che sono arrivate a noi perciò riportiamo pari pari la parte di copione che introduce questa bellissima storia di Natale.
Una storia vera.
“Era il 24 dicembre del 1914, la guerra era scoppiata da cinque mesi, il 28 luglio. Terminerà solo l’11 novembre del 1918. In questi 4 anni cadranno sui campi di battaglia oltre 9.000.000 di soldati, a cui vanno sommati più di 7.000.000 di vittime civili.
A Ypres, in Belgio, c’era il settore settentrionale del fronte occidentale, nel quale si combatterà ininterrottamente per tutta la guerra.
Una guerra di trincea fatta di fango e di freddo, di proiettili sparati ininterrottamente per ore da distanze molto ravvicinate, quasi guardandosi negli occhi.
Il 24 dicembre 1914 era il primo Natale di guerra, e proprio nelle vicinanze di Ypres stava per accadere un evento straordinario, inimmaginabile…una tregua.
Un fatto unico, avvenuto grazie alla vicinanza dei due schieramenti: le due trincee distavano meno di 100 metri l’una dall’altra.
Inoltre, mentre la settimana precedente aveva piovuto ininterrottamente, la sera della vigilia la pioggia era cessata, lasciando spazio a una serata limpida, con il cielo sereno, e una gelata notturna rigida e tagliente aveva imbiancato tutto il paesaggio.
Un messaggio di pace.
Ma la causa più importante fu la condivisione di una cultura comune. Entrambe le parti celebravano le festività natalizie, cantavano le stesse canzoni e gli stessi inni. Inoltre, molti soldati di entrambe le parti avevano frequentato il paese del nemico in tempo di pace e condividevano esperienze e luoghi di cui poter parlare.
O, più semplicemente, la tregua di Natale fu possibile solo perché la perdita di umanità non aveva ancora fatto presa nelle loro anime: la memoria del Natale aveva ancora spazio nei loro cuori, e, più di ogni altra cosa, le radici cristiane dell’Europa erano ancora una cosa viva.
Quegli uomini compresero che stavano vivendo un momento straordinario.
Le mani intirizzite dal freddo e perennemente sporche di terra andarono alla ricerca di penne e calamai. E così i fogli dei diari, gelosamente protetti da tutte le insidie del conflitto come unici ed esili legami con gli affetti di casa, cominciarono a inumidirsi di lacrime, mentre l’inchiostro lentamente scorreva a narrare ai propri cari quegli indicibili momenti.
Molti soldati iniziano le loro lettere con espressioni di stupore e gratitudine per gli eventi dei quali erano appena stati testimoni. “E’ stata la cosa più incredibile che mi sia mai capitato di vedere”. “Non avrei mai pensato che avremmo passato il Natale così”. “Sarete sorpresi nell’apprendere che ho passato uno dei migliori Natali della mia vita”
Se ami viaggiare, ami il mondo.
Quando in più di una volta, in questo post, abbiamo scritto che nulla avviene per caso è perchè sin dalle prime battute di questo spettacolo ci siamo rivisti noi.
Il messaggio di pace e di condivisione è arrivato forte e chiaro e non si discosta molto dallo scopo per il quale è nato questo blog di viaggi.
Indipendentemente dal fatto che ci trovassimo in Chiesa, (non è una questione di fede religiosa quella che vogliamo affrontare qui), questo è un messaggio che accomuna tutti gli amanti dei viaggi.
Ricordati perché viaggi.
I motivi che spingono i viaggiatori a partire sono i più vari, dalla curiosità di vedere un posto o più semplicemente dalla voglia di relax in una bella spiaggia ma riconducono tutti ad un unico punto.
Viaggiare contribuisce ad abbattere i muri e le distanze tra i popoli.
Aiuta a comprendere ed a volte veniamo persino sorpresi dal fatto di avere qualcosa che ci accomuna anche ai popoli più lontani.
Lo scopo del blog.
Lo scopo del blog è proprio questo, oltre a condividere le nostre esperienze di viaggio e cercare di essere d’aiuto per l’organizzazione di chi ci legge, i post sono indirizzati anche a quelle persone che non hanno avuto l’occasione di partire per trasmettere loro che il mondo è bello.
Tutto. Nella sua totalità.
Se condividete i nostri pensieri vi sarà facile comprendere che tutti noi, piccoli puntini nel mondo in movimento con la nostra valigia alla mano, vogliamo che sia un mondo di pace.
Ringraziamenti.
Ringraziamo ancora una volta l’Oratorio di San Giacomo per aver messo in piedi questo spettacolo con tanto impegno e per aver condiviso con noi il copione della parte recitata che terremo come ricordo di una bellissima serata.
Scusate se siamo arrivati un po’ oltre il Natale con la pubblicazione di questo post dal sapore natalizio ma siamo comunque ancora un periodo dove si elencano i buoni propositi.
Speriamo che questo messaggio vi arrivi.
Cogliamo l’occasione per farvi i nostri più affettuosi auguri per un sereno anno nuovo sperando che sia ricco di nuove mete da scoprire.
Un abbraccio!!!