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casone di donnabona nelle valli di comacchio

Le più belle ciclovie della Riviera Romagnola, 4 idee per tutti.

Se avete in mente di trascorrere una giornata in sella alla bici, in questo post vi lascio qualche informazione su come percorrere, secondo il mio parere, le migliori ciclovie della Riviera Romagnola.

Pedalare alla scoperta del territorio è una forma di turismo lento che nel tempo ha conquistato sempre più persone.

Tra i fattori complici ad alimentare questo turismo di nicchia c’è sicuramente la diffusione delle biciclette a pedalata assistita, capaci di coinvolgere anche le persone meno affini all’attività sportiva.

Tutto questo viene reso possibile anche dalla realizzazione di piste ciclabili ad hoc, che si snodano lontane dal traffico cittadino e più vicino alla natura, quella che tanto andiamo cercando, per scappare dallo stress quotidiano.

Quali sono le migliori ciclovie della Riviera Romagnola.

In questo post vi lascio 4 idee di percorsi, tutti in pianura e che non richiedono particolare allenamento.

Li ho provati tutti in sella alla mia gravel e vi assicuro che non vi deluderanno.

Per rendere piacevole l’esperienza tenete sempre presente le raccomandazioni che mi permetto di farvi.

GIRO DELLE VALLI DI COMACCHIO IN BICI.

Ci troviamo in provincia di Ferrara, precisamente nelle valli di Comacchio.

Il percorso è ad anello ed è possibile percorrere diversi itinerari.

ANELLO CICLABILE DELLE VALLI DI COMACCHIO, 55 KM.

Iniziamo con l’itinerario più lungo, l’intero anello delle valli.

Consiglio di partire da Sant’Alberto, qui vi imbarcherete su una sorta di piccolo traghetto che vi consentirà di raggiungere la sponda opposta del fiume Reno.

L’unico modo per raggiungere Sant’Alberto è in auto, appena prima dell’imbarco c’è un’area dove poter parcheggiare.

La breve traversata costa 1€ per le persone e 1€ per la bici, il biglietto si fa a bordo.

Una volta scesi dalla chiatta vi aspetterà una piccola salita per raggiungere il percorso ciclabile, in cima girate a sinistra.

Il mio consiglio vi condurrà in senso orario in modo da affrontare subito il tratto più noioso: 16 km di strada asfaltata, anche poco simpatica.

Fate attenzione perchè è una strada statale, anche se poco trafficata i mezzi che transitano vanno piuttosto forte!

Dopo questo primo tratto seguirete le indicazioni che vi faranno svoltare a destra, verso una strada bianca.

Finalmente il paesaggio inizierà ad assomigliare alle vostre aspettative.

Raggiungete il Casone di Donnabona, concedetevi una pausa per scattare qualche foto poi proseguite verso Stazione Foce.

PROSEGUIRE O ACCORCIARE, LA SECONDA PROPOSTA.

In questo punto potrete deciderete se accorciare l’itinerario, quindi proseguendo dritto arriverete a Porto Garibaldi passando per la salina.

Arrivati a Porto Garibaldi riprenderete l’itinerario dell’anello più lungo.

Questa seconda opzione misura 45 km circa.

Ma torniamo all’anello più lungo.

Se avete deciso di completare l’anello da 55 km a Stazione Foce attraverserete il ponte per poi girare subito a destra, un susseguirsi di bilancioni vi condurrà a Comacchio, la Piccola Venezia dell’Emilia Romagna.

A Comacchio tappa obbligata per fare due passi nel suo piccolo centro poi di nuovo in sella alla bici.

Una pista ciclabile asfaltata vi accompagnerà fino a Porto Garibaldi, da qui le indicazioni sono le stesse anche per chi ha scelto di accorciare il percorso.

Piccola nota: se non avete cibo con voi, Porto Garibaldi e Comacchio sono le soluzioni più facili dove fermarsi a mangiare qualcosa.

Cercate sul lungo canale di Porto Garibaldi l’attracco del piccolo traghetto perchè dovrete raggiungere la sponda opposta.

Anche in questo caso il pagamento si fa sempre a bordo, il costo è leggermente inferiore al primo traghetto, 0.80€ il biglietto singolo e altrettanti per la bici.

La traversata vi porterà a Lido degli Estensi, da qui si pedala fino a Lido di Spina per raggiungere il tratto più bello di tutto l’anello: la ciclabile sospesa sull’acqua.

L’ARGINE DEGLI ANGELI, IL TRATTO CHE VALE TUTTA LA STRADA FATTA.

Il sentiero si imbocca all’inizio di Lido di Spina che per voi equivale la fine della località marittima.

ATTENZIONE: non dovrete attraversare la Statale Romea ma imboccare una strada bianca che sarà alla vostra sinistra, se provenite dal centro di Lido di Spina (Viale degli Etruschi).

Un sottopassaggio vi condurrà all’inizio dell’Argine degli Angeli, 6 km di percorso che vi daranno l’impressione di pedalare sospesi sull’acqua.

Il percorso termina sull’Argine Reno, un’area che ricorda molto la Camargue francese e dove si possono avvistare una moltitudine di fenicotteri (come anche dalla salina).

Da qui si rientra in direzione Sant’Alberto dove riprenderete ancora una volta il traghetto che vi scorterà dal lato del fiume dove avevate lasciato la vostra auto.

ALTENATIVE PIU’ BREVI, LE DUE CICLOVIE DELLA RIVIERA ROMAGNOLA CHE SEMBRANO UNA CARTOLINA.

Se vi piace pedalare, ma non troppo, ho una soluzione anche per voi che accontenterà anche chi ha poco tempo a disposizione.

Vi ho appena descritto gli itinerari da 55 km e 45 km ma il tracciato dell’anello consente di percorrere itinerari più brevi.

Il primo che vi descrivo è di 37 km circa e comprende il triangolo Comacchio – Salina – Stazione Foce.

La seconda proposta riguarda il percorso che forse si aggiudica il podio tra tutte le ciclovie della Riviera Romagnola.

Sul navigatore lo trovate come “Argine degli Angeli“, l’itinerario ciclopedonale si estende per 6 km, dovrete considerare anche la strada a ritroso.

Partendo da Lido di Spina fino a Bellocchio, dove parte, bisogna aggiungere altri 3,5 km, in tutto sono circa 19 km.

INFORMAZIONI UTILI SULLA CICLOVIA AD ANELLO DELLE VALLI DI COMACCHIO. 

Il mezzo più adatto per tutti i percorsi è una gravel, si alternano tratti asfaltati a strada bianca (ghiaia fine).

Se non avete la possibilità di caricare la bici in auto potete noleggiarla a Comacchio oppure dai Lidi.

Il percorso è tutto esposto al sole, tenetene conto nei giorni più caldi.

Non ci sono fontane, portate con voi l’acqua e qualche spuntino in modo da non sentire mai il senso della fame, perchè in bici da un momento all’altro le gambe smettono di pedalare.

Un’altra raccomandazione per la stagione estiva: questa è una zona paludosa e quando è caldo le zanzare possono essere una presenza davvero fastidiosa, un repellente per insetti sarà la vostra salvezza.

SAFARI VISTA MARE LUNGO UNA DELLE CICLOVIE DELLA RIVIERA ROMAGNOLA.

Non si tratta di un safari africano, intendiamoci.

Però in questa zona è molto facile avvistare gruppi di daini che trottano tra il lungomare e la pineta.

Questa ciclovia si trova nella Riserva naturale Po di Volano facente parte del Parco Regionale del Delta del Po.

Il percorso di 8 km attraversa la pineta, da Lido delle Nazioni a Lido di Volano.

L’area del Delta del Po è la casa di tante specie animali, oltre ai daini.

In questo tratto si possono avvistare i maestosi cavalli della Camargue, che nel tempo hanno dato vita alla razza del Delta del Po.

Lungo questo tratto infatti è anche possibile fare escursioni a cavallo.

UN PERCORSO ARRICCHITO DALLA LAND ART.

E se la giornata non era delle più fortunate per avvistare animali viventi, fino a poco tempo fa era almeno possibile immortalarli sotto forma di sculture in legno, lungo un percorso di land art.

Questa zona infatti era conosciuta anche per le bellissime opere realizzate dall’artista Enrico Menegatti, con legni di recupero che il mare trasportava a riva.

Il lavoro dell’artista ha dato vita a diverse sculture distrutte, purtroppo, a causa di mareggiate e atti di vandalismo.

L’artista non si è mai arreso e più di una volta ha ricreato nuove sculture a sorpresa, regalando al paesaggio nuova bellezza.

La tenacia dell’artista Menegatti mi fa sperare un giorno di poter leggere la notizia che le sue opere sono tornate.

Anche in questo caso non troverete punti di ristoro lungo il tragitto, il percorso rimane all’ombra della pineta.

In estate meglio portare il repellente per zanzare, per sicurezza.

DAL MARE ALLE COLLINE, PEDALANDO LUNGO LA VALMARECCHIA.

Questo percorso è immerso nella valle incantata del Marecchia e segue l’omonimo fiume partendo da Rimini.

Il punto di partenza è  il Parco XXV Aprile, se arriverete in treno avrete modo di attraversare la città ammirando i principali punti di interesse.

La ciclovia attraversa l’entroterra riminese dal mare alle colline, incontrando borghi autentici e viste sorprendenti (se vi andrà di pedalare in salita).

Il parco XXV Aprile vi accoglierà con il famoso murales di EricailCane, “Il gallo romagnolo e il pavone”, che si affaccia sulla bellissima Piazzetta sull’Acqua.

Prendendo la strada bianca che attraversa il parco, tenete la destra e attraversate il Ponte degli Scout, da qui sempre dritto.

Quanto pedalare lo deciderete voi, fino a Ponte Verucchio sono 22 km e fino a Novafeltria (il percorso procede per un tratto su strada) sono 38 km.

Fate attenzione all’altezza di Pietracuta (dopo Ponte Verucchio), il percorso ha subito gravi danni poco prima di Santa Maria Maddalena a causa dell’alluvione del maggio 2023 che ha coinvolto gran parte della Romagna.

Se il percorso dal crinale del Monte Matto dovesse essere ancora interrotto, passate dalla strada.

Lungo la ciclovia è possibile fare delle deviazioni per visitare Santarcangelo di Romagna, Verucchio, Villa Verucchio e San Leo.

Oppure incontrare due posti insoliti come Mutonia e il Parco della Cava.

E’ possibile imboccare la ciclovia della Valmarecchia anche dopo Rimini.

La pendenza è minima, sempre se non deciderete di raggiungere i borghi sopracitati che si trovano in collina.

Anche questa ciclabile della Riviera Romagnola è esposta al sole, non incontrerete fontane o ristori lungo la strada.

DA CESENA A CESENATICO LUNGO IL TORRENTE PISCIATELLO.

Anche questa ciclovia si presenta facile facile, con una pendenza minima e una lunghezza di 20 km che in bici si percorrono tranquillamente in un’oretta.

In questo caso è ancora più facile perchè al punto di partenza e al punto di arrivo c’è una stazione ferroviaria e non sarete obbligati a tornare indietro pedalando con le vostre gambe.

L’unico punto di attenzione è all’inizio, per imboccare la ciclovia.

Uscite dalla stazione e prendete la direzione dello Stadio Manuzzi, ci saranno delle piste ciclabili ad accompagnarvi.

Passato lo Stadio seguite per la località Ponte Pietra, vi troverete di fronte ad un cavalcavia che noi abbiamo percorso accorgendoci troppo tardi che il tracciato più idoneo per le bici era sottostante.

Da Ponte Pietra proseguite per Via Cesenatico fino all’imbocco di Via Pisciatello.

Un nuovo tratto della ciclovia è stato inaugurato a maggio 2023 e ironia della sorte è stato subito richiuso causa l’alluvione che rende impercorribile il tratto in zona Sala.

I tempi di ripristino non sono ancora noti, se deciderete di percorrere questa ciclovia tenete presente che all’altezza di Sala potreste incappare in una deviazione forzata verso la strada asfaltata

A cinque chilometri circa da Cesenatico la ciclovia del Pisciatello vi condurrà lungo una strada bianca che attraversa campi coltivati, il traffico è consentito anche alle auto ma sarà difficile incontrarne.

Di lì a poco vi troverete di fronte alla magnificenza del Porto Canale con le sue barche dalle vele gialle e rosse che ne caratterizzano lo scenario.

Anche la pendenza di questa ciclovia è davvero minima, nessun ristoro lungo il percorso ma un piccolo bike point tra Bagnarola e Sala a disposizione per le piccole riparazioni.

Se pensate di trascorrere del tempo in Romagna vi invito a leggere l’articolo che parla di un itinerario più gustoso e che vi porterà alla scoperta del territorio attraverso la Strada del Sangiovese.

ALTRE CICLOVIE DELLA RIVIERA ROMAGNOLA.

Ci sarebbero altre ciclovie bellissime che raggiungono la Riviera Romagnola seguendo il corso di altri fiumi ma purtroppo al momento non sono ancora percorribili.

Vi sto parlando della ciclovia del Lamone, del Montone, del Senio, tutte purtroppo colpite dalla terribile alluvione dello scorso maggio.

Ci auguriamo di tornare ad avere presto l’occasione di pedalare in mezzo alla natura e alla tranquillità di questi territori, prima l’attenzione è giusto che vada alle persone che hanno subito danni alle proprie abitazioni e alle attività.

Ci sarà il tempo di tornare a pedalare qui, nel frattempo potremmo arrivarci in auto e continuare a sostenere il territorio romagnolo visitando le sue rinomate bellezze.

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