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Cosa vedere a Tresigallo, la città utopica sospesa nel sogno.

Chi pensa che a Tresigallo non ci sia nulla di interessante da vedere, sbaglia.

Sbaglia anche chi crede che Tresigallo si limiti ad essere soltanto un edificio con una bella scritta “Sogni” in cima, sotto la quale farsi un selfie.

Non fraintendetemi, quell’edificio piace tantissimo anche a me e lo adoro ancora di più per l’insegna che sfoggia, ma se conosceste la sua origine…

Seguitemi nelle prossime righe perchè non vedo l’ora di raccontarvi cosa vedere a Tresigallo, la città metafisica.

TRESIGALLO, CITTA’ METAFISICA.

L’origine del nome è ancora un mistero.

Le teorie sono 3: si ipotizza che possa derivare dal passaggio dei Galli in antichità, c’è chi sostiene che il significato derivi dalla coltivazione della segale e chi invece pensa si tratti di un richiamo urbanistico perchè attraversata da 3 vie.

Di certo c’è il suo legame con la Metafisica.

Passeggiando tra le sue vie si ritrova la stessa atmosfera dei quadri di De Chirico, massimo esponente della pittura metafisica ma che, ironia della sorte, non è mai stato qui.

De Chirico non ha mai raffigurato Tresigallo ma in ogni opera è facile ritrovare dei riferimenti alla città.

PICCOLO ACCENNO AL RAZIONALISMO E ALLA METAFISICA COSTRUITA.

Questo perchè negli anni in cui è stata progettata Tresigallo, in Italia come all’estero, si respirava forte l’influenza del razionalismo.

E’ importante leggere questo passaggio per capire meglio l’architettura di Tresigallo, ogni concetto viene trasferito a tutto ciò che i vostri occhi sapranno catturare.

/ra·zio·na·lì·ṣmo/ 

In architettura, corrente nata in Germania intorno al 1920, i cui principi essenziali erano la ricerca di funzionalità, il rifiuto degli elementi puramente decorativi e la valorizzazione delle strutture essenziali, l’impiego di nuove tecniche costruttive e di materiali come il cemento armato, il ferro, il vetro.

Il razionalismo, nello stile architettonico di quel tempo, era chiamato anche Metafisica Costruita.

Il razionalismo italiano era in forte collegamento con il Movimento Moderno, periodo che si colloca tra le due Guerre Mondiali e dal quale nascono nuove idee di progettazione e design.

L’architettura e l’urbanistica vengono caratterizzate da criteri di funzionalità e nuovi aspetti estetici.

Le sue radici sono influenzate dall’architettura romana, dal Rinascimento e dall’Illuminismo.

Esempi che vi possono tornare familiari all’estero sono gli edifici in stile Bauhaus, ad esempio.

Il fatto di essere considerata la capitale del razionalismo italiano anticipa già l’idea di cosa vedere a Tresigallo.

CONOSCERE LA STORIA PER CAPIRE COSA VEDERE A TRESIGALLO.

Tresigallo è sempre stato un borgo con un alto tasso di povertà e scarsa alfabetizzazione.

Sono state fatte diverse opere di bonifica ma vede la vera rinascita Edmondo Rossoni, giornalista, sindacalista ed esponente politico, nato a Tresigallo.

Fin da giovane simpatizza con teorie che vanno contro al capitalismo, aderisce prima al partito italiano socialista ma dopo la prima guerra mondiale si iscrive al partito fascista.

Vive il suo momento d’oro quando cerca di trasformare il fascismo in un movimento che avrebbe posto il lavoro al centro della sua ideologia. il cosiddetto sindacalismo integrale.

L’idea utopica che prevedeva una fusione tra i sindacati dei lavoratori con quelli dei datori di lavori e che metteva il fattore lavoro come fondamento dello Stato Corporativo ricevette ben presto una negazione da parte di Mussolini e dalle categorie di industriali e latifondisti.

Nel 1930 diventa membro del Gran Consiglio e dal 1935 al 1939 ottiene la carica di Ministro dell’agricoltura e foreste, firma tanti decreti e si… aderisce anche alle Leggi razziali.

LA NASCITA DI TRESIGALLO.

Rossoni progetta Tresigallo come un città corporativa con l’intenzione di farla diventare un modello da replicare su scala nazionale per la trasformazione di tutte le città rurali in territori industrializzati, capi saldi della produzione per l’autarchia.

Fino ai primi anni del Novecento contava 900 anime, l’ambizioso progetto prevedeva di ospitarne 12.000 .

Non si sa di preciso quanti abitanti raggiunse, potrebbe aver superato i 9.000, da un censimento del 1951 ne sono stati contati 7.392 e ad oggi invece appena 3.500.

Tresigallo vive il momento di massimo splendore proprio negli anni in cui Rossoni è Ministro, poi la seconda guerra mondiale e la sua recente storia, troppo piena di simboli che si volevano cancellare, l’hanno fatta piombare nel silenzio.

LA RINASCITA DI TRESIGALLO.

Tresigallo porta sul groppone un passato pesante, non accettato dai suoi stessi abitanti.

Ma per fortuna è subentrata una presa di coscienza dell’unicità di questo territorio e l’amministrazione locale è riuscita ad avviare dei progetti che spaziano tra eventi artistici, culturali ed enogastronomici.

Arriva anche ATRIUM, la Rotta del Consiglio d’Europa sull’architettura, ad includere la città tra le tappe del suo itinerario turistico e culturale.

Il progetto ha come obiettivi l’esplorazione dei territori dove è ancora presente l’architettura dei regimi totalitari per studiarne le varie funzioni.

Non solo, promuove l’eredità urbana di quei regimi, catalogando e restaurando i siti che sono andati nel tempo perduti.

UNA PROSPETTIVA CHE CAMBIA.

I progetti di recupero e di valorizzazione hanno messo Tresigallo sotto una luce diversa, cambiando in primo luogo la visione che gli stessi abitanti avevano della propria città. 

L’ombra del suo passato non viene cancellata ma diventa monito di quanto accaduto per non ripetere gli stessi errori e riconoscere le prime avvisaglie di terribili accadimenti che non dovrebbero più verificarsi.

Ecco che passeggiare per Tresigallo ora diventa un’esperienza più leggera e godibile.

COSA VEDERE A TRESIGALLO, ITINERARIO A PIEDI.

Prima di iniziare occorre fare una raccomandazione.

Come ogni città è visitabile in gni momento dell’anno, a qualsiasi ora.

E’ buona educazione rispettare il silenzio e le aree private.

Non addentratevi in spazi dove non è consentito e limitatevi ad osservare l’architettura dall’esterno.

Alcuni edifici sono visitabili solamente durante le Giornate Metafisiche e comunque in presenza di una guida.

Rispettare gli abitanti e le loro case fa di noi turisti apprezzati che i locali accolgono sempre volentieri.

QUESTO SEMPRE.

DA DOVE PARTIRE.

Iniziate la visita da Via del Lavoro, proprio dove si trova il famoso edificio con la scritta Sogni.

Spoiler: ma lo sapevate che in origine la scritta era BAGNI? 

E’ giusto saperlo prima di farsi un selfie!

Eh si, questo edificio era adibito a bagno e spogliatoio per i giovami che facevano parte delle formazioni di propaganda del regime.

Durante la seconda guerra mondiale diventò un rifugio per gli sfollati e solamente nel 2010 viene denominato Sogni, sede di mostre, eventi e convegni e incubatore di idee innovative.

A fianco c’è la Casa della Cultura, un tempo Casa del Balilla, poi Casa della G.I.L. (Gioventù Italiana del Littorio).

Restaurata nel 2006 ha mantenuto la sua funzione formativa ospitando la Biblioteca Comunale.

Tra i due edifici svetta la Torre Piezometrica, componente dell’acquedotto sulla quale non sono ancora riuscita a stimarne l’altezza.

Percorrendo Via Roma da Piazza Italia siamo vittime di un effetto ottico, la torre visibilmente più bassa e più larga, sembra essere parte integrante della Casa della Cultura.

Dietro all’edificio Sogni c’è il quartiere più antico di Tresigallo, un esempio di com’erano le case prima degli interventi di Rossoni.

VIA DEL LAVORO.

Superati la casa della Cultura e Sogni troverete gli edifici costruiti nel 1935, pensati per essere diventare dimora di proprietà dei braccianti.

L’antico quartiere era tutto di proprietà dei latifondisti che davano in affitto le casa ai lavoratori trattenendo dalle paghe la quota dell’affitto.

Le case erano prive di riscaldamento ed energia elettrica.

L’idea utopistica di Rossoni vedeva i braccianti diventare operai nelle fabbriche che stavano sorgendo, con salari più alti da potersi permettere di comprare una dimora più dignitosa.

Via del Lavoro volge lo sguardo all’area industriale impegnata nella produzione di zucchero e lavorazione della canapa.

Vi cito solamente L’Ex Mulino, alla fine delle strada, abbandonato da diverso tempo e che al suo interno conserva una sorpresa che al momento non vi rivelerò.

COSA VEDERE A TRESIGALLO NEL CUORE DELLA CITTA’.

Percorrete Viale Ferrara per arrivare a Piazza della Repubblica, un tempo nominata Piazza della Rivoluzione.

Vi troverete nell’asse urbano che unisce il luogo del lavoro (industrie) al luogo della memoria (cimitero, ancora funzionante).

La Piazza non ospitava nessun edificio con funzioni civili perché ideato come spazio di incontro tra il pubblico e il privato.

La sua forma a D non sta per duce ma richiama la forma dell’anfiteatro romano.

Altri richiami all’architettura romana sono il colore rosso pompeiano, la fontana (ora in fase di restauro) è in travertino romano e un tempo erano presenti pini marittimi al posto degli attuali alberi.

INGRESSO TRIONFALE A TRESIGALLO.

Piazzale Forlanini rappresenta come si presentavano gli ingressi principali, a dare il benvenuto due edifici gemelli che si specchiano.

Un esempio lo abbiamo all’ingresso dell’ex colonia post sanatoriale “Carlo Santoro” e l’altro a fine di Viale Ferrara.

Da qui si osservano anche il Campo Sportivo (arco di trionfo razionalista), la scuola elementare “Carlo Forlanini” (edificio mai portato a termine all’epoca) e la Ex Domus Tua (un tempo sala da ballo).

Percorrendo Viale Verdi incontrerete l’albergo Domus Tua, lussuosa struttura che riceveva personaggi di rilevata importanza, , l’Ex O.N.M.I. (Opera Nazionale Maternità e Infanzia) che ospitava madri in difficoltà e la Casa del Ricamo in aiuto alle ragazze madri per facilitare il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Ora sono rispettivamente una casa di riposo, asilo comunale e la Casa del Ricamo è stata un circolo fino al 2005 ora in stato di abbandono.

RITORNO VERSO VIALE ROMA.

In Piazza Italia si trovano la Chiesa di Sant’Apollinare e il suo splendido porticato impreziosito da una lunga sequenza di raffigurazioni che raccontano di una storia che parla del mondo agricolo.

Le lapidi vanno lette da sinistra verso destra (dove fisicamente si trovavano le industrie), rappresentano il concetto di evoluzione ed elevazione (la trasmutazione metafisica che torna in ogni particolare) dall’agricoltura all’industria.

A fianco l’asilo parrocchiale riporta ancora la scritta “Il sacrificio degli eroi arde perenne” aveva lo scopo di infondere ai bambini, fin da piccoli, l’importanza del sacrificio.

Viale Roma si presenta come una boulevard, i lampioni sono ancora quelli originali.

Qui incontriamo il Bar Roma, in posizione arretrata per risaltare la vicina Ex Casa del Fascio.

Se ci fermiamo all’incrocio con Via Gramsci e e Via Corridoni possiamo notare che Piazza della Repubblica e il Cimitero sono uniti da una linea retta.

Da qui ricongiungiamo con la vista tutte le principali tappe del viaggio nella trasmutazione metafisica: la Piazza, la Casa della Cultura e il Cimitero).

Per renderlo possibile il perimetro del Teatro 900 fu fatto indietreggiare di circa mezzo metro 

Fu inaugurato con la proiezione del film Passaporto Rosso ma è il canto lirico ad occupare il palco secondo il volere di Rossoni considerato un importante strumento educativo della popolazione.

COSA VEDERE A TRESIGALLO, VIAGGIO ATTRAVERSO LA TRASMUTAZIONE METAFISICA.

Il viaggio attraverso la trasmutazione metafisica termina raggiungendo la Casa della Cultura.

Non dimenticate, percorrendo Via Roma, di buttare l’occhio di tanto in tanto all’orizzonte per osservare come la Torre Piezometrica cambia in base alla prospettiva.

Spero che il post possa esservi di aiuto per la vostra visita a Tresigallo.

So di essermi dilungata ma ho preferito trasmettervi più elementi possibili affinché possiate comprendere meglio la città della metafisica per poterla apprezzare ancora di più.

In quanti modi si può visitare Tresigallo?

Dove mangiare e come arrivare? Ti racconto tutto in questo post!

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