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COME GLI ECOVILLAGGI RAPPRESENTANO UN’ESPERIENZA SOSTENIBILE.

Prima di iniziare a scrivere di ecovillaggi faccio un piccolo preambolo sull’influenza che sta avendo l’ambiente che ci circonda negli ultimi anni.

LA TENDENZA CHE CI VEDE SEMPRE PIU’ ATTENTI ALLE QUESTIONI AMBIENTALI.

La necessità sempre più impellente di prenderci cura del nostro pianeta ci sta rendendo ancor più sensibili al tema della sostenibilità ambientale.

Questa attenzione si è amplificata negli ultimi due anni generando quasi un’urgenza di rituffarsi nella natura, dopo un lungo periodo durante il quale ne siamo stati forzatamente privati a causa di lockdown e zone rosse che ci hanno impedito di muoverci.

Un periodo, questo, durante il quale ci siamo messi a fare i conti con le nostre mancanze ed abbiamo riclassificato i nostri valori e le nostre vere esigenze, rispolverando l’importanza della semplicità.

Il bisogno di stare in mezzo alla natura è un bisogno primordiale, noi stessi siamo natura ed è stato riconosciuto da molti come luogo dover poter tornare a respirare dopo un lungo periodo di apnea.

Ossigeno, aria aperta, libertà… tornare ad essere sè stessi o magari riscoprirsi… un raggio di sole che si appoggia sul volto non può che scaldarti anche il cuore.

Per quanto riguarda il settore dei viaggi, da quando il motore si è rimesso in moto, hanno assunto maggior importanza formule di turismo sostenibile.

TURISMO SOSTENIBILE, LA NUOVA FRONTIERA DEI VIAGGI.

Continua un trend che aveva già catturato l’interesse di molti viaggiatori.

Sempre più persone si approcciano al cicloturismo ed all’escursionismo nelle sue varie forme.

Il bisogno di riconciliarsi con la natura per ricaricare le pile si concilia perfettamente con la voglia di una vacanza attiva, in un luogo dove c’è il giusto spazio per tutti.

Meglio ancora se si tratta di un’esperienza unica, che riesce ad andare di pari passo con il nostro mutamento interiore.

In questo post non scriverò di uno o più luoghi in particolare ma di un tipo di un’esperienza sostenibile, gli ecovillaggi.

Hai mai pensato di visitarne uno?

Qui ho raccontato la mia esperienza.

Casa Meraki

COSA SONO GLI ECOVILLAGGI.

Si definisce un ecovillaggio l’unione di almeno 5 persone, non necessariamente legate da legami di parentela, che scelgono liberamente di vivere insieme e seguire un obiettivo comune.

L’obiettivo è il progetto di una vita sostenibile a livello ecologico, spirituale, economico e sociale.

Il concetto che sta alla base, come si può ben intuire, è la condivisione sia degli spazi che dei principi.

Insieme si compiono le principali azioni di realizzazione del progetto che partono dalle prime fasi decisionali alle azioni concrete passando per la risoluzione di conflitti interpersonali.

Nessun individuo è solo.

COME SONO NATI GLI ECOVILLAGGI.

L’ecovillaggio è di fatto una comunità.

Il movimento comunitario ebbe origine negli Stati Uniti, attorno agli anni 60,  dall’esigenza di alcuni individui di riscattarsi dai valori di patriarcato e maschilismo sui quali si basavano i principi della famiglia.

Dopo qualche anno sbarcò in Europa e trovò piena espressione nel famoso ’68, anno in cui venne rivoluzionato il concetto di famiglia tradizionale e di proprietà.

Dopo quegli anni furono diversi i motivi che spinsero le persone a riunirsi in una comune, dalla politica alla società, ma di base ci fu sempre l’esigenza di un ritorno alla natura ed il principio di una vita condivisa.

ECOVILLAGGI IN ITALIA.

Il primo ecovillaggio in Italia nacque nel 1972 in Umbria.

Ad oggi se ne contano circa 40 ma è difficile avere un conto preciso, alcuni non sono ufficializzati ed altri purtroppo hanno fallito nel loro progetto.

Cosa cambia tra i primi villaggi degli anni ’60 ed i villaggi moderni?

Un tempo le persone erano spinte principalmente a riunirsi in comunità da un senso di ribellione, le comunità moderne invece godono del bagaglio di esperienze fatte dai loro predecessori e si mostrano con un maggior senso di organizzazione e progettazione.

Per poter realizzare il progetto, l’ecovillaggio ha bisogno di regole precise e molto spesso è seguito da una figura esterna chiamata facilitatrice.

Questa figura fa capo alla RIVE, Rete Italiana Villaggi Ecologici, un’associazione costituita da comunità ed ecovillaggi che, tra le tante funzioni, ha anche quella di affiancare e supportare queste realtà nel conseguimento degli obiettivi.

PERCHE’ LE PERSONE SCELGONO GLI ECOVILLAGGI COME STILE DI VITA?

Le ragioni che possono spingere le persone ad avvicinarsi a questo stile di vita sono varie.

I giovani sono mossi dalla voglia di scoprire il mondo o da un senso di ribellione nei confronti del sistema, le persone più adulte cercano molto spesso un ritorno ad una vita più semplice e genuina cercando riparo da situazioni di stress sempre più crescente.

In entrambi i casi ci si approccia al mondo degli ecovillaggi per un’esigenza spirituale cercando di rendere più umana la società.

Non si può negare che la situazione di precariato ricopre un’altra importante causa.

ECOVILLAGGI COME FORMA DI TURISMO SOSTENIBILE?

Possiamo definire la vacanza come una pausa dal quotidiano e dagli obblighi che ci vincolano normalmente le giornate.

Essere in vacanza significa letteralmente essere vacanti nonchè liberi, di nessuno.

Perchè non sfruttare questa occasione per imparare ad ascoltarsi e seguire il proprio flusso? 

Far visita ad un ecovillaggio può rappresentare una buona palestra di crescita personale.

E’ bene precisare subito però che non si tratta di una vacanza o di una vera e propria forma di turismo sostenibile.

Ci si puo’ prendere un periodo di ferie per vivere a contatto con queste realtà ma il principio deve essere chiaro fin da subito, si collabora!

Anche se si tratta delle vostre ferie non vi da diritto a comportarvi come vi pare, siete voi che avete deciso di vivere in una comunità.

Ci sono orari da rispettare e varie attività di lavoro alle quali partecipare, non è semplicemente stare a contatto con la natura.

Non mancheranno momenti di riposo ed attività ludiche e di svago, certo.

Con buon senso ricordatevi che si entra a far parte di una comunità e questo comporta anche ad avere dei doveri.

A tal proposito esistono siti che raccolgono opportunità di scambio lavoro negli ecovillaggi.

10 RAGIONI PER VISITARE UN ECOVILLAGGIO.

Potresti prendere in considerazione di spendere qualche giorno in un ecovillaggio se:

  • vuoi approcciarti all’idea di turismo sostenibile;
  • vuoi abbracciare il nuovo modo di costruire un viaggio in base al pensiero del turismo ispirazionale;
  • senti l’esigenza di volerti sentire parte di qualcosa;
  • vuoi incontrare persone che sono sulla tua stessa linea d’onda;
  • ti manca il senso di comunità (sempre meno presente nella società moderna);
  • ti vuoi allontanare anni luce dallo stress;
  • cerchi una rinascita interiore (iniziando o proseguendo un percorso di cambiamento che è già in atto in te);
  • sei alla ricerca di principi sani e genuini;
  • sposi uno stile di vita che rispetta l’ambiente;
  • credi nei progetti ecosostenibili.

COME VISITARE UN ECOVILLAGGIO.

Si può visitare un ecovillaggio in diversi modi:

  • open day, meno impegnativo perchè si svolge in una giornata ma ci si porta a casa già tanto;
  • raduni o experience, possono essere a tema e possono durare anche fino a 10 giorni;
  • volontariato, per chi vuole fermarsi più tempo e capire meglio come si vive in villaggio.

Le modalità non sono standard ma variano a seconda dell’organizzazione dei villaggi, alcuni sono chiusi e non consentono l’accesso a visitatori.

Per partecipare a tutte le formule è necessario avere ben presente che si collabora sempre (tranne per gli open day viene richiesta la partecipazione attiva alle attività della comunità), non è una vacanza in hotel!

Alla base c’è sempre la condivisione, la maggior parte del tempo lo passerete con persone sconosciute ma il bello di svolgere attività insieme è che ci si impara a conoscere, si rompe il ghiaccio in fretta!

Se ti ho incuriosito puoi scegliere il villaggio che fa per te qui oppure sul sito della RIVE 

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