C’è chi lo considera il più bello del mondo, di certo c’è che il Campanile di Val Montanaia è un altro esempio che ci ricorda che la natura non smette mai di stupire.
Tra un’opera fatta dall’uomo e una creata da Madre Natura, l’esperienza mi ricorda che le emozioni più grandi me le ha sempre suscitate quest’ultima.
Forse perchè ancora mi riesce difficile pensare che la Natura possa evolversi con una logica razionale quanto l’uomo o magari perchè avverto un richiamo viscerale verso le nostre origini.
O semplicemente perchè, come i quadri più belli, la natura conserva quel briciolo di mistero che anche se ti spiegano come si è creato un certo paesaggio tu in fondo non c’eri e decidi se affidarti a ciò che leggi mettendoci dentro anche un po’ della tua fantasia.
Che poi non è necessario fare per forza un confronto, è che quando mi stupisco entro in un circolo vizioso tutto mio che mi porta a sbalordirmi del mio stesso stupore, come se non sopportassi il fatto di rimanere senza parole.
E se questo basta come intro a convincervi che il Campanile di Val Montanaia è uno spettacolo ora vi racconto come poterlo raggiungere.
DOVE SI TROVA IL CAMPANILE DI VAL MONTANAIA.
Il Campanile di Val Montanaia è racchiuso in un anfiteatro di cime nel comprensorio dell’Alta Val Cimoliana.
E’ una torre che svetta per 280 metri, separata dalle altre cime e la sua conformazione rende i paesaggio unico tra tutte le Dolomiti.
La cima, denominata appunto Campanile per la sua forma, fa parte degli Spalti di Toro, complesso montuoso delle Dolomiti Venete e Friulane.
La sua conformazione deriva dall’erosione alpina, in particolar modo dei grandi ghiacciai che ricoprivano le attuali valli principali conferendo loro la forma che possiamo osservare oggi.
UNA PICCOLA CURIOSITA’ SUL CAMPANILE.
E’ molto probabile che, durante la vostra sosta in questo quadro della Val Montanaia, vi possa capitare di sentire il suono di una campana.
Non vi preoccupate, non è un segno che vi state immedesimando troppo nel paesaggio, si tratta di campane vere.
Sul Campanile infatti c’è una campana vera e propria che viene suonata dagli alpinisti che raggiungono la cima.
Chi ama i sentieri alpinistici ed è appassionato di arrampicate potrà trovare interessante il fatto che il Campanile della Val Montanaia si puo’ anche scalare.
Il percorso più conosciuto è la Via Normale, classificato come uno dei più impegnativi del Friuli Venezia Giulia.
Se siete interessati, trovate qualche approfondimento qui.
COME RAGGIUNGERE IL CAMPANILE DI VAL MONTANAIA.
Non ho dovuto macinare molti chilometri prima di rendermi conto che questa parte di Dolomiti forse non è per tutti, o per lo meno come la stavo affrontando io.
Ecco perchè ci tengo a proporre vari tipi di percorsi, senza escludere nessuno in questa fetta di paradiso.
Se ve lo state chiedendo, il percorso compare nelle cartine Tabacco n. 16, 21 e 2 .
Il percorso da seguire è uno e non si intreccia con altri.
Ti piacerebbe fare un giro ad anello nelle Dolomiti Friulane? Leggi questo post per scoprire l’itinerario.
PUNTO DI PARTENZA PER LE ESCURSIONI AL CAMPANILE DI VAL MONTANAIA.
Se state percorrendo il trekking ad anello della Val Cimoliana, il Campanile di Val Montanaia è tra le vostre tappe.
Se siete allenati e vi piace l’avventura, l’anello potrebbe essere una buona idea su come spendere 4 giorni in mezzo alla natura.
La visita al Campanile si puo’ fare anche in giornata e il punto di partenza, per tutti, è il Rifugio Pordenone, cercatelo come destinazione su Google Maps.
L’ultimo tratto di strada che porta al parcheggio del rifugio è di 10 km a fondo misto, asfaltato e sterrato.
Qui si richiede attenzione in caso di maltempo, il guado a seguito di forti temporali potrebbe subire danneggiamenti.
Non esitate a chiedere informazioni al Comune di Cimolais (PN) o allo stesso Rifugio Pordenone sullo stato della strada.
In alta stagione è consigliabile recarsi presto al parcheggio per avere la certezza di trovare posto, in ogni caso abbiate cura di come posteggerete l’auto prestando attenzione a non chiudere altre auto e occupando minor posto possibile.
Il buon senso vige sempre.
ESCURSIONE AL CAMPANILE PER PERSONE ALLENATE.
Il primo consiglio utile per la realizzazione di un’escursione perfetta è l’orario.
Recatevi al rifugio di buon ora non solo per il parcheggio ma anche per garantirvi l’ombra durante buona parte della risalita.
Il percorso è esposto al sole ma di prima mattina le vette riparano la valle, aspetto da tenere n considerazione soprattutto in estate.
Si inizia a camminare in salita appena usciti dall’auto perchè il rifugio rimane proprio sopra le vostre teste, da lì si imbocca il sentiero 353 che si addentra nel bosco.
Il percorso si fa spazio, sempre in salita, tra faggi e lecceti, fino ad arrivare al tipico scenario in ghiaia che ero già abituata ad affrontare nei giorni precedenti.
I corsi d’acqua hanno creato vari percorsi e sono tutti buoni ma per non complicarsi la vita è meglio continuare a seguire le indicazioni.
Il sentiero serpeggia da destra a sinistra risalendo la valle e guadando il piccolo torrente (almeno così l’ho viso in estate), il che dona un pizzico di fantasia rompendo la noia di sassi e ghiaione.
Ad un certo punto sul percorso sassoso si fa spazio un po’ di verde e la ghiaia si alterna a piccoli giardini zen che sono una meraviglia.
E’ proprio qui che, se alzerete le teste, noterete il Campanile fare capolino.
Ci siamo quasi, ancora una mezz’oretta e sarete arrivati.
QUALCHE INFO PIU’ TECNICA.
Il percorso calcola una pendenza di 800 metri circa, si parte dal Pordenone che si trova a 1.249 metri fino ad arrivare al Campanile a 2.060 metri.
Il Bivacco Perugini è pochi metri più in alto.
Dai giardini zen fino a quando sono arrivata al bivacco l’occhio è andato in tilt dichiarando ad ogni passo che quella era la vista più bella.
Non so quante foto posso aver fatto promettendo ogni volta che quella sarebbe stata l’ultima.
Se non avete fretta, rilassatevi sul prato al cospetto del Campanile e rifiatate godendo di questo panorama unico.
Tempo stimato per arrivare 2 ore e mezza, se siete allenati e senza grossi carichi sulle spalle anche meno.
Se volete prendervela con calma contate anche 4 ore.
Il sentiero non richiede capacità tecniche ma è comunque impegnativo, in pochi chilometri si concentra una bella pendenza.
VERSIONE PRO.
Se avete ancora un po‘ di energie spingetevi fino alla Forcella Montanaia, alle spalle del bivacco Perugini.
Vi lascio immaginare la vista spettacolare che si può avere da lassù.
Il Campanile che svetta in alto al centro di quell’anfiteatro fatto di montagne… è proprio lì che ho sentito suonare la campana.
Chissà a che ora saranno partiti gli arrampicatori? E dove avranno dormito?
Per arrivare fino a qui aggiungete altri 300 metri di dislivello, siamo a quota 2.333 metri.
Arrivati in cima alla forcella il mio orologio segnava 5,20 km e in tutto 1.100 metri di dislivello positivo.
Lo spettacolo è garantito!
BONUS ESPERIENZA WILD.
Se volete stare a contatto con la natura più a lungo e in una versione più estrema, il Bivacco Perugini offre 9 posti letto.
Considerate che chi prima arriva, meglio alloggia e se è alta stagione forse è il caso di valutare di portare con voi l’attrezzatura per accamparvi fuori (tenda e sacco a pelo).
Occasione unica per vedere un cielo stellato indimenticabile, nuvole permettendo.
VERSIONE PIU’ LIGHT.
Dal Rifugio Pordenone parte un sentiero più breve, il 352, che vi porterà ad un belvedere in 45 minuti circa.
Non sarà come essere sotto al Campanile ma potrete comunque dire di averlo visto.
VERSIONE PER TUTTI.
Qualunque sia il vostro grado di allenamento il finale è uguale per tutti.
Rientrando al Rifugio Pordenone concedetevi una coccola e assaggiate il vertical strudel, un omaggio che la chef Marica ha pensato di creare in onore di quel capolavoro della natura che è il Campanile della Val Montanaia.
Dal Campanile più bello del mondo a quello più buono, da provare!
DOVE DORMIRE VICINO AL CAMPANILE DELLA VAL MONTANAIA.
Vi ho prospettato una versione molto wild ma se non ve la sentite di osare così tanto prenotate un posto al Rifugio Pordenone.
E’ dotato di camere doppie, quadruple e camerate.
Viene servita la colazione ed è previsto anche un servizio di mezza pensione.
Noi ci siamo trovati molto bene in generale, anche a tavola.
E’ una buona occasione per assaggiare piatti tipici come il frico (una specie di frittelle con uova e patate) e il pastin (polpette di carne di maiale e manzo).
Consigliato per la comodità, la pulizia e soprattutto all’accoglienza.
Marica, Ivan e tutto lo staff ci hanno fatto sentire come a casa!
ULTIMI CONSIGLI UTILI PER UN’ESCURSIONE AL CAMPANILE DI VAL MONTANAIA.
Sarò breve.
Il cellulare in questa zona non prende, nemmeno al rifugio.
Il percorso non si può affrontare con un passeggino per via del fondo ghiaioso.
E’ sconsigliato anche per i cani per lo stesso motivo, ghiaia e pendenze ripide non farebbero bene alle loro zampette.
Se hai domande sarò felice di risponderti e se pensi che questo post sia stato utile fammelo sapere nei commenti.
Buona camminata, alla prossima avventura!