Nosy Be significa letteralmente Isola Grande, questo nome le è stato dato proprio perché è circondata da tante isolette più piccole, alcune raggiungibili con specifiche escursioni.
Salpiamo in barca e partiamo alla scoperta delle isole minori.
NOSY BE, ESCURSIONI ALLE ISOLE LIMITROFE.
NOSY KOMBA.
Komba è l’isola dei lemuri.
In origine il suo nome era un altro ma è stato adattato per la presenza di questi simpatici animaletti che caratterizzano la visita sull’isola.
Forse resa un po’ troppo a portata di turista, Nosy Komba vi regalerà probabilmente l’incontro più ravvicinato con i lemuri della specie maki macaco.
Da tempo sono abituati a prendere il cibo dalle mani dei turisti e le persone fanno la fila per farsi scattare una foto ricordo con i lemuri su una spalla, per niente intimoriti dall’uomo.
Il cibo è praticamente l’unico modo per avvicinarli, solitamente vengono offerte loro delle banane, ma c’è da dire che tutto ciò non fa per niente bene a questi animali. Anche se si tratta di frutta, le banane mature contengono troppo zucchero e di sicuro non sarebbe il cibo che solitamente mangiano in natura.
Sappiamo che sarà praticamente impossibile resistere perché si tratta di animali davvero dolci ma se potete evitatelo.
Oltre ai lemuri, in questa parte dell’isola adibita a parco naturale, sono presenti anche le tartarughe di terra.
Ad essere sinceri dopo aver visto quelle delle Seychelles non esiste più tartaruga in grado di stupirci così tanto!
Al termine del giro avrete la possibilità di fare una foto con un povero boa che viene passato di spalla in spalla tra i turisti che accennano un “cheese” per potersi portare a casa un altro souvenir.
Di quest’isola ricorderemo il nostro primo incontro con i lemuri, le bancarelle di souvenir (i malgasci sanno lavorare molto bene il legno) e le splendide tovaglie malgasce stese al sole in spiaggia per essere ben viste dai turisti appena sbarcati.
Spesso con l’escursione a Nosy Komba viene associata anche la visita a Nosy Sakatia e Nosy Tanikeli, se il mare lo consente in questo modo si circumnaviga Nosy Be.
NOSY SAKATIA.
Tradotto dal malgascio significa isola che ama i gatti.
Sbarcherete in una spiaggia lunga ma non troppo, probabilmente per pranzare durante un’escursione.
E’ una tappa di relax, c’è qualche bancarella anche qui ma molte meno rispetto a Komba.
Bella ma non da togliere il fiato.
NOSY BE, ESCURSIONI E SNORKELLING CON LE TARTARUGHE.
In un’altra baia di quest’isola potrete fare snorkelling con le tartarughe.
Solitamente è un’escursione a parte, noi siamo abbiamo fatto visita alle tartarughe con Margherita ed Amir dell’UpSide Dive, ve ne abbiamo parlato nel post sulle spiagge e le immersioni, ve li ricordate?
E quando Amir e Margherita dicono che ci portano a vedere le tartarughe non scherzano!
Piccolo disclaimer: attualmente Amir e Margherita gestiscono il diving Blue Wave a Tsarabanjina alla baia delle tartarughe quindi ci sarà qualcun altro ad accompagnarvi.
Prima di arrivare alla baia ci aspettavamo quello che nell’immaginario si può pensare di una tartaruga marina ma mai e poi mai avremmo pensato di vedere delle testuggini così giganti, è stata un’emozione!
L’avvistamento è praticamente certo perché la conformità della baia ha le caratteristiche per essere il loro habitat ideale.
Potrete osservarle da vicino, nuotare con loro ma mai e poi mai toccarle, è vietato!
C’è una regola molto importante in mare che vieta di toccare qualsiasi tipo di animale per non disturbarlo quindi trattenetevi anche se si tratterebbe di una carezza.
NOSY TANIKELI.
La sua traduzione è isola dalla terra piccola.
Qui c’è la possibilità di fare un po’ di snorkelling e di visitare un faro.
Ci siamo fermati così poco che abbiamo avuto il tempo di fare solo una delle due cose, snorkelling.
L’acqua è talmente cristallina che è impossibile resisterle!
NOSY FANIHY.
Letteralmente isola dei pipistrelli, anche se di pipistrelli non ce n’è neanche l’ombra, per fortuna.
Anche qui un pochino di snorkelling e relax sulla spiaggia.
La barriera corallina è abbastanza vicina ed il mare ha trasportato nel tempo pezzi di corallo, fate attenzione.
Meglio camminare con le ciabatte o con le scarpette per gli scogli.
Nosy Fanihy era molto vicina al nostro lodge, avremmo potuto rinunciarci pensando di trovare qualcosa di simile alla nostra spiaggia, per fortuna siamo stati spinti dalla curiosità perché è davvero carina.
LO SNORKELLING A NOSY FANIHY.
Un’altra puntatina l’abbiamo fatta a Nosy Fanihy in occasione dell’immersione di Isacco con l’UpSide Dive.
Mentre lui esplorava i fondali insieme a Margherita ed Amir, io ed un’altra guida (il mitico Osy) ci siamo tuffati con maschera e boccaglio.
Per quanto riguarda lo snorkelling questo è stato in assoluto il posto più bello, sia a livello di corallo che di pesci.
Non ho visto una grande quantità di pesci come alle Maldive , ma i coralli, come raccontava Isacco nel post sulle immersioni, sono ancora salvi.
Paragoni a parte, un giretto con la maschera vale sempre la pena farlo, ogni posto ha le sue peculiarità ed anche se non ho visto una grande quantità di pesci di sicuro ne ho visto almeno uno diverso per ogni tipo.
NOSY IRANJA.
La perla di Nosy Be prende il nome dalla Principessa Iranja.
L’effetto wow qui c’è tutto!!! E lo si intravede già in lontananza, ancora prima di scendere dalla barca.
Prendetevi 20 minuti di tempo per andare a visitare il faro.
Sappiamo che sarà difficile abbandonare, anche se solo per un attimo, una spiaggia da sogno ma salendo al faro avrete una vista indimenticabile.
Si passa attraverso numerose bancarelle ed al piccolo villaggio per una strada in salita che vi porterà a destinazione.
Lo sapete che il faro è stato costruito da Eiffel nel periodo del colonialismo francese?
Da qui in alto potrete immortalare la splendida lingua di sabbia che collega Nosy Iranja Be (l’isola più grande sulla quale si sbarca) a Nosy Iranja Kely (l’isola più piccola, inaccessibile perché privata).
Ok, fatto quel centinaio di foto da cartolina ora potrete scendere e tuffarvi nelle acque azzurre fino a quando non sarà ora di salutare Iranja per rientrare a Nosy Be.
NOSY MITSIO.
Anche le Mitsio offrono un panorama di tutto rispetto.
Ospitano il resort più costoso di tutto il Madagascar, il famoso Tsarabanjina della catena Costance.
Purtroppo durante le nostre settimane di permanenza il mare era troppo agitato per poterle raggiungerle.
NOSY BE, ESCURSIONI DA NO PERDERE: IL WHALE WHATCHING.
Da luglio a settembre è il periodo giusto per fare il whale whatching.
Sono a migliaia le balene che passano nel Canale di Mozambico in questo periodo e l’avvistamento è praticamente assicurato.
Se sarete fortunati potrete vederle saltare e giocare da abbastanza vicino, di regola le barche devono stare ad una distanza di qualche decina di metri ma sono comunque ben visibili ad occhio nudo.
Le gobbe e le code sono garantite!
Se vi capiterà di vederle saltare ricordate che solitamente fanno 3 salti, tenetevi pronti a scattare bellissime foto!
Riuscite ad immaginare l’emozione di vedere una cosa simile? E’ indescrivibile, a parole non ci si riesce…
E sarà probabile che oltre alle balene vedrete anche i delfini, un 2 x 1 in sostanza!
SQUALI BALENA.
A Nosy Be non si rimane mai senza nulla da fare perché come finisce la stagione delle balene inizia quella degli squali balena!
Purtroppo quando ci sono stati i primi avvistamenti noi eravamo già tornati a casa ma avremo una buona scusa per tornare!
Gli squali balena iniziano a farsi vedere ad inizio ottobre, chi è intenzionato a recarsi a Nosy Be a cavallo tra settembre ed ottobre potrebbe avere la fortuna di vedere entrambi questi giganti marini.
Per prenotare le escursioni, se non alloggiate in un resort, fatevi consigliare dai proprietari dei posti dove soggiornerete, sapranno indicarvi a chi rivolgervi oppure prenoteranno per vostro conto.
Volete visitare l’interno di Nosy Be?
Vi consigliamo un giro in quad!